Sono diverse le cose viste da fuori e viste da dentro la
cosiddetta “macchina comunale”. L’abbiamo scritto altre volte, lo diciamo
spesso. Questo non per liberarci dalle responsabilità, nasconderci dietro a un
dito o poter andare in giro a promettere a destra e a manca “tanto poi ho la
scusa”. E’ una piega che il sistema ha preso negli ultimi tempi e che,
purtroppo, si sta facendo sempre più profonda e difficile da governare. Si tratta
della difficoltà di programmazione finanziaria della quale sono interessati, in
particolar modo in questo periodo, i comuni.
I giornali, telegiornali, il dibattito politico, dalle
elezioni in poi, hanno iniziato a porre al centro la questione dell’imu. Non
con una chiara posizione, ma con un continuo annunciare e smentirsi.
Chiaramente a rimetterci sono i comuni che, oltre a vedersi costretti a versare
buona parte degli introiti allo Stato, non può neanche affidarsi ad una
pianificazione delle entrate non avendo in questo senso alcuna certezza.
La Provincia, di suo, non aiuta. Il ciclo è sempre lo
stesso, lo Stato taglia i trasferimenti alle autonomie che, naturalmente
tagliano le emissioni ai comuni. Il risultato è paradossale. I soldi sulla
carta ci sono, e arriveranno, ma la liquidità manca. La conseguenza pratica? Si
da mandato ti pagamento, ma mancano i soldi per coprirlo e si attende. Chi ha
emesso una fattura, e deve ricevere i soldi, inizia a telefonare perché queste
cose, da fuori, non si vedono. Se poi si aggiunge a tutta questa complicata
serie di cose il famigerato peso del Patto di stabilità, la matassa oltre che
intricata inizia ad avere qualche nodo… e tirare il filo non si sa se migliora
o peggiora la situazione.
Sappiamo che le cose non andranno migliorando, anzi. La
legge di stabilità prevede un’ulteriore rivoluzione che andrà a toccare i
comuni. La Provincia prevede di “razionalizzare le risorse”, naturalmente al
difetto. Le difficoltà di liquidità di quest’anno – complicate, va detto, da una
straordinaria spesa per lo sgombro neve dovuta all’inverno scorso – si
ripresenteranno nel prossimo futuro. E ciò vuol dire, tagli alla spesa, ai
contributi, agli investimenti.
Da parte del gruppo consiliare “Per la valle e la sua gente”
da anni è iniziato un processo di ottimizzazione delle risorse per garantire
una più forte autonomia economica da parte del Comune di Vallarsa. L’imu dalle
dighe, la cava di ghiaia, l’impianto di teleriscaldamento, il risparmio su
diversi aspetti organizzativi, la rinuncia dell’indennità del sindaco e dei
rimborsi spese di assessori e consiglieri fa parte di un metodo che permette di
avere delle entrate o dei risparmi evitando di aumentare le tasse e le tariffe.
Il fatto che queste cose si vedano solo da dentro ha anche
il suo aspetto positivo. Significa appunto che non sono andate a pesare troppo
sull’economia personale dei residenti. Vuol dire che la qualità della vita non
è peggiorata, che qualche volta siamo riusciti a pensarci prima e in qualche
modo riusciamo a cavarcela adesso. In questa direzione cerca di andare il
nostro operato quotidiano ed è questo un buon proposito per il 2014. Da parte
di noi consiglieri c’è tutta l’apertura e l’attenzione verso chi ci vede da
fuori e siamo orgogliosi di essere il loro punto di vista, da dentro. Per
questo siamo sempre pronti ad accogliere suggerimenti, idee, contributi.
Marco Angheben