-->
Visto l'importanza dell'argomento, come associazione dei Comuni del Pasubio abbiamo scritto al presidente Maurizio Fugatti, all'assessore alla viabilità veneto Elisa De Berti per richiedere un appuntamento per comprendere meglio i programmi e portare le nostre osservazioni.
Ecco il testo della lettera inviata
Posina, 15 dicembre
2018
OGGETTO: Completamento autostrada “A31” con ipotesi di uscita Rovereto Sud:
richiesta appuntamento
Illustrissimi,
l’Associazione 5 comuni del Pasubio, formata dai
sindaci e amministratori dei comuni di Posina (VI), Terragnolo (TN), Trambileno
(TN), Vallarsa (TN) e Valli del Pasubio (VI), nata nel 1998 con lo scopo di
valorizzare e preservare il Monte Pasubio e i territori dei comuni che vi
gravitano attorno, è da sempre impegnata e al lavoro sui temi che riguardano la
nostra montagna. Pur divisi da un confine regionale, i cinque comuni sono molto
simili sia per caratteristiche fisiche, demografia e sviluppo, oltre al legame
che da secoli permane tra le popolazioni a cavallo dei nostri passi.
A seguito delle elezioni provinciali del Trentino,
abbiamo appreso e stiamo seguendo con attenzione quanto annunciato nel
programma del presidente Maurizio Fugatti circa l’ipotesi di completamento
dell’autostrada “A31” (Valdastico nord) con la previsione di uscita a Rovereto
sud. Tale annuncio oltre ad andare controcorrente rispetto alle previsioni
delle amministrazioni trentine del passato, contrarie all’opera, prevede di
percorrere un tracciato che nel progetto preliminare è denominato T5, che dagli
stessi progettisti è considerato particolarmente complesso per le criticità
orografiche delle valli interessate.
È evidente che tale ipotesi di tracciato, qualora
dovesse essere confermata e portata avanti, viene ad interessare quattro dei
cinque comuni che compongono la nostra associazione e siamo pertanto molto
attenti all’evolversi della situazione. In particolare nella nostra ultima
riunione del 6 dicembre 2018, abbiamo affrontato l’argomento e sono emersi
alcuni aspetti generali e tecnici:
-
Pur essendo potenzialmente
interessante soprattutto per il comune di Posina che verrebbe ad avere un
casello vicino, in generale ci sono forti perplessità di natura
tecnica-strutturale (come evidenziato dalla relazione progettuale) in merito al
tracciato T5;
-
Vanno approfonditi diversi aspetti
problematici soprattutto dal punto di vista ambientale rispetto al deturpamento
del paesaggio naturale e incontaminato delle pendici del Pasubio, oltre alla
quasi certa interferenza con le falde acquifere che alimentano gli acquedotti a
servizio di Rovereto e dell’Alpe Cimbra, sotto il Pasubio e il monte Maggio
(oltre 50 mila persone servite dagli acquedotti);
-
Come comuni del Pasubio da anni
stiamo investendo risorse per costruire e promuovere uno sviluppo turistico e
territoriale per valorizzare la montagna incontaminata, i prodotti tipici del
territorio, l’agricoltura biologica e in generale uno sviluppo economico non di
massa che in aree interne come le nostre può risultare vincente e sostenibile;
il passaggio dell’autostrada interferirebbe con questo lavoro;
-
Già nel 2012 i consigli comunali dei
tre comuni trentini si erano espressi sfavorevolmente all’opera giudicata
anacronistica in quanto le ragioni che cinquant’anni fa hanno portato alla sua
ideazione sono cambiate, ed è opportuno indirizzarsi verso il più importante
progetto di sviluppo del traffico merci su rotaia lungo l’asse del Brennero;
-
Oltre 10 milioni di euro sono già
stati spesi sinora per la progettazione e gli espropri dei terreni riguardanti
un altro tracciato sostenuto dalla Regione Veneto;
-
I territori potenzialmente
interessati dal passaggio della variante T5 non sono stati mai coinvolti né in
fase progettuale né negli annunci attuali che sono stati appresi dai giornali.
Altre ben note esperienze nazionali di grandi opere senza l’adeguato
coinvolgimento delle popolazioni locali hanno avuto evoluzioni difficili,
sintomo di un modo di operare che va rivisto a livello governativo;
-
Da quelche settimana l’UNESCO ha
iscritto "L'Arte dei muretti a secco" nella lista degli elementi
immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità in quanto rappresentano
"una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura". Con la costruzioe
di viadotti e gallerie verrebbe sicuramente a meno la relazione armoniosa fra
uomo e natura in valli piccole e chiuse come le nostre.
-
Le aree interne di montagna, pur
apparentemente marginali, hanno un ruolo fondamentale nella difesa del
territorio a tutela del fondovalle: lo hanno dimostrato i fatti di fine ottobre
che senza adeguata manutenzione delle valli e delle montagne avrebbero portato
a danni maggiori nelle città. Il nostro territorio è già caratterizzato dalla
presenza di grandi dighe, la popolazione è poca ma distribuita in centinaia di
frazioni abitate. Territori come i nostri – e l’Italia ne è piena - prima di
grandi infrastrutture di solo passaggio hanno necessità di servizi, risorse,
regole diverse adattabili alla montagna per poter sopravvivere.
Per questo, raccogliendo anche il sentore delle
popolazioni che rappresentiamo, l’associazione ha stabilito di scrivere queste
considerazioni. Considerato valore sovraregionale della nostra associazione,
vogliamo chiedere un incontro con
il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore
alla viabilità della Regione Veneto Elisa De Berti per discutere ed
approfondire la questione. Abbiamo ritenuto doveroso condividere queste
considerazioni anche con il ministro dei trasporti Danilo Toninelli vista la
rilevanza nazionale dell’opera.
In attesa di un gradito riscontro, l’occasione è lieta
per salutare cordialmente.
I sindaci dei comuni del Pasubio
Andrea Cecchellero (Posina)
Lorenzo Galletti, (Terragnolo)
Franco Vigagni (Trambileno)
Massimo Plazzer (Vallarsa)
Armando Cunegato (Valli del Pasubio)
Nessun commento:
Posta un commento
Nelle scelte che facciamo - a partire dalla candidatura - noi ci mettiamo la faccia. Anche nell'esprimere la tua opinione, per rispetto al nostro lavoro, abbi il coraggio di firmarti. Grazie.