Se ad inizio anno ci avessero chiesto
di scrivere tre cose che prevediamo possano succedere nel 2017 in Vallarsa,
sarebbero state molto scarse le probabilità di indovinare quelli che sono stati
i tre eventi unici dell’anno appena trascorso. Nessuno credo avrebbe scritto
che nel 2017 ci sarebbe stata una scossa di terremoto con epicentro in val
delle Prigioni, che il principe Carlo d’Inghilterra il 1 aprile sarebbe venuto
all’Ossario del Pasubio e alla strada delle gallerie o che una giovane
studentessa di Vallarsa che ha partecipato per scherzo alla competizione
sarebbe stata eletta Miss Italia. Tre dei tanti grandi e piccoli accadimenti
che sono avvenuti in questo anno che sta per finire e che hanno interessato la
nostra comunità. Ognuno ha vissuto qualcosa di imprevisto, qualcosa di
inaspettato. Qualche gioia inattesa, qualche dolore improvviso. Ma tracciando
un bilancio di quanto è accaduto negli ultimi 12 mesi si troverà sicuramente
qualche cosa che non si sarebbe mai pensato di dover affrontare.
Viviamo in un tempo in cui la vita è
scandita da scadenze e incombenze che qualcun altro ci impone. Affrontiamo la
quotidianità con l’illusione che tutto si possa e si debba programmare, che si
abbiano impellenti scadenze di vitale importanza, eventi per i quali siamo
indispensabili. Si vuole avere la possibilità di controllare il futuro
illudendoci che non ci possano essere imprevisti, ostacoli o eventi del caso.
Invece le cose succedono, possono cambiare all’improvviso in bene e in male e
darci delle sorprese che cambiano la vita. In una notte, un terremoto può
distruggere la nostra casa e costringerci a ricominciare un nuovo ciclo. In una
manciata di mesi possiamo trovarci catapultati in giro per l’Italia o per il
mondo in una nuova avventura lavorativa. In poco tempo ci scopriamo far parte
di una nuova scelta familiare che ci aprirà a nuove sfide da affrontare. In un
attimo la scomparsa di un amico ci porta a riflettere sulla direzione che
stiamo prendendo.
Spesso vien da pensare che la vita sia
un lavoro a tempo indeterminato. In cui sappiamo esattamente cosa succederà,
quanto guadagneremo, si riescono a calcolare le ferie e l’unica incognita è il
periodo di malattia ma che sappiamo essere coperta da garanzie che ci tutelano.
Questi fatti improvvisi, questa imprevedibilità ci fa pensare che le cose siano
più vicine ad un lavoro da imprenditore o ad una attività da libero
professionista. In cui si costruisce ciò che si è coltivato, in cui la
tranquillità va conquistata giorno per giorno e si deve esser flessibili,
pronti a cambiare da un giorno all’altro e stare sempre con un occhio all’erta
perché non si è ma certi che tutto fili liscio. Ma non tutti siamo fatti così.
Non tutte le persone sono elastiche al cambiamento e non tutte calcolano e
pianificano in modo certo e puntuale.
La forza di tutto sta nell’unione,
nella collaborazione tra le persone, tra una comunità. Mettere assieme
competenze differenti, lavorare per un obiettivo concreto, condividere un
percorso di vita – anche solo da vicini di casa – garantisce la messa in rete
di una serie di caratteri ed attitudini diverse che come un ingranaggio
permettono di far girare il sistema e di produrre un cambiamento. Non è facile,
perché sempre il confronto costruttivo impone uno sforzo ed un impegno ad
accettare i compromessi e a regolarci in
funzione dell’obiettivo. La comunità della Vallarsa, secondo me, ha queste
qualità e la gente, se vuole, le sa mettere in pratica. Lo ha dimostrato negli
eventi di quest’anno, trovandosi ad essere una comunità unita quando c’è da
mettere in luce il lato migliore della valle, mantenendo la concretezza della
gente di montagna anche sotto i riflettori. Questi sono valori che non vanno
dimenticati e vanno coltivati giorno per giorno, personalmente. L’augurio che metto sotto l’albero quest’anno
è proprio quello di sapersi creare anche nel piccolo, gli strumenti che possono
aiutarci ad affrontare ogni trasformazione. Non si tratta di molto, spesso sono
semplici sguardi, gesti, attenzioni che possono aprirci il cuore verso nuove
occasioni. E farci arrivare preparati e solidi sapendo che se si fa parte di un
gruppo i cambiamenti spesso nascono spontanei e non sono imprevisti da subire.
A tutti voi, vicini e lontani,
arrivino i migliori auguri di felice Natale e di un sereno 2018.
Massimo Plazzer
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sindaco
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