lunedì 26 dicembre 2016

Una Vallarsa sempre uguale, che cambia in continuazione

Il saluto del sindaco su Vallarsa Notizie

“Sarà che siamo qui da sempre,
come quel verde fra i nevai.
Sarà quel dubbio che ti prende:
fuggire o non partire mai”

Le parole di questa canzone d’amore verso la Vallarsa che il maestro Ivan Cobbe ha armonizzato per il coro Pasubio, ben rendono l’idea di cosa sente chi vive in Vallarsa. E penso che valgano sia per le persone che in valle ci abitano tuttora che per quanti sono andati a vivere altrove, per scelta o per necessità. Perché credo che la forza magnetica della nostra splendida valle sia qualcosa di ancestrale che solo chi è nato qui può percepire. A volte, sembra che il Carega, lo Zugna, il Pasubio e il Cornetto siano qui a proteggerci e quasi sentiamo nostalgia ad addormentarci quando non abbiamo l’ombra delle nostre montagne che ci danno sicurezza. E nonostante le difficoltà di abitare in montagna, in un posto un po’ più scomodo degli altri, abbiamo la consapevolezza che non vi sia posto migliore dove stare o dove ritornare. E così in chi è lontano vi è il velato rimorso di non esser rimasto e in chi ha scelto di starci vi è il soffocato desiderio di sapere cosa sarebbe successo se fosse andato altrove.
Il tempo passa. Molte volte si tende a pensare che il nostro paese, la nostra casa, la nostra valle e quello che ci sta attorno siano sempre uguali. Questo penso accada in modo più forte per le persone che vivono lontano, che hanno in testa un buon ricordo della propria terra natia e che la associano ad immagini bucoliche pescate dai propri ricordi. Ma accade anche per chi sta vicino e vede dalla finestra l’alternarsi di sole, nuvole e neve che imbiancano il Baffelan e le altre vette. Tuttavia anche se apparentemente non sembra, il tempo passa e le cose cambiano anche qui, anche se spesso lo fanno in modo lento e impercettibile.
D’altronde non ci si accorge che un bimbo sta crescendo finchè non inizia a parlare, non va a scuola, non prende la patente e alla fine se ne va di casa. Non ci si rende conto che l’albero che c’è in giardino cresce finchè non ci si accorge che è troppo grande e va potato perché sta iniziando a diventare pericoloso. Così anche nella nostra valle, sono rare le cose che cambiano repentinamente, molto spesso si assiste ad un cambiamento che è fatto di tanti piccoli segnali che solo se messi l’uno in fila all’altro possono dare un’impressione del cambiamento che sta avvenendo. Così non fa notizia un vigneto storico che viene tagliato perché è difficile da raggiungere e non si ha più il tempo di coltivarlo come facevano i nostri genitori o nonni. E non fa notizia un ragazzo che sceglie di mettere su una piccola azienda artigiana in valle perché ha i locali nella casa di famiglia, ha il collegamento internet e tanto spazio che gli permette di produrre qualcosa di cui è appassionato ed esportarlo nel mondo. Ma si tratta comunque di piccoli cambiamenti che con gesti non repentini mutano la nostra valle e il suo equilibrio.
Il Carega rimane sempre là in fondo e la sua cima continua ad arrossirsi al tramonto nelle giornate serene e pare non cambiare mai. Ma un giorno, una nevicata che ci sorprende al mattino fa capire che è arrivato l’inverno e che qualcosa è cambiato. Sta a noi essere stati capaci di capire il cambiamento man mano che avviene per farsi trovare preparati. Senza lasciarci spaventare da chi ci paventerà una prossima era glaciale ma senza avere la sventatezza di provare a raggiungere la vetta in bermuda e ciabatte. Mettendo sempre al primo posto l’amore per la nostra terra e lo spirito di costruire qualcosa insieme.
A tutti quelli che con questo spirito hanno la Vallarsa nel cuore, vicini e lontani, a nome mio e dell’amministrazione comunale vanno i migliori auguri di Buone Feste e felice anno nuovo.
Buona lettura
Massimo Plazzer

sindaco

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