Il saluto del sindaco su Vallarsa Notizie
“Sarà che siamo qui da sempre,
come quel verde fra i nevai.
Sarà quel dubbio che ti prende:
fuggire o non partire mai”
Le parole di
questa canzone d’amore verso la Vallarsa che il maestro Ivan Cobbe ha
armonizzato per il coro Pasubio, ben rendono l’idea di cosa sente chi vive in
Vallarsa. E penso che valgano sia per le persone che in valle ci abitano
tuttora che per quanti sono andati a vivere altrove, per scelta o per
necessità. Perché credo che la forza magnetica della nostra splendida valle sia
qualcosa di ancestrale che solo chi è nato qui può percepire. A volte, sembra
che il Carega, lo Zugna, il Pasubio e il Cornetto siano qui a proteggerci e
quasi sentiamo nostalgia ad addormentarci quando non abbiamo l’ombra delle
nostre montagne che ci danno sicurezza. E nonostante le difficoltà di abitare
in montagna, in un posto un po’ più scomodo degli altri, abbiamo la consapevolezza
che non vi sia posto migliore dove stare o dove ritornare. E così in chi è
lontano vi è il velato rimorso di non esser rimasto e in chi ha scelto di
starci vi è il soffocato desiderio di sapere cosa sarebbe successo se fosse
andato altrove.
Il tempo passa.
Molte volte si tende a pensare che il nostro paese, la nostra casa, la nostra
valle e quello che ci sta attorno siano sempre uguali. Questo penso accada in
modo più forte per le persone che vivono lontano, che hanno in testa un buon
ricordo della propria terra natia e che la associano ad immagini bucoliche
pescate dai propri ricordi. Ma accade anche per chi sta vicino e vede dalla
finestra l’alternarsi di sole, nuvole e neve che imbiancano il Baffelan e le
altre vette. Tuttavia anche se apparentemente non sembra, il tempo passa e le
cose cambiano anche qui, anche se spesso lo fanno in modo lento e
impercettibile.
D’altronde
non ci si accorge che un bimbo sta crescendo finchè non inizia a parlare, non
va a scuola, non prende la patente e alla fine se ne va di casa. Non ci si
rende conto che l’albero che c’è in giardino cresce finchè non ci si accorge
che è troppo grande e va potato perché sta iniziando a diventare pericoloso.
Così anche nella nostra valle, sono rare le cose che cambiano repentinamente, molto
spesso si assiste ad un cambiamento che è fatto di tanti piccoli segnali che
solo se messi l’uno in fila all’altro possono dare un’impressione del
cambiamento che sta avvenendo. Così non fa notizia un vigneto storico che viene
tagliato perché è difficile da raggiungere e non si ha più il tempo di
coltivarlo come facevano i nostri genitori o nonni. E non fa notizia un ragazzo
che sceglie di mettere su una piccola azienda artigiana in valle perché ha i
locali nella casa di famiglia, ha il collegamento internet e tanto spazio che
gli permette di produrre qualcosa di cui è appassionato ed esportarlo nel
mondo. Ma si tratta comunque di piccoli cambiamenti che con gesti non repentini
mutano la nostra valle e il suo equilibrio.
Il Carega
rimane sempre là in fondo e la sua cima continua ad arrossirsi al tramonto
nelle giornate serene e pare non cambiare mai. Ma un giorno, una nevicata che
ci sorprende al mattino fa capire che è arrivato l’inverno e che qualcosa è
cambiato. Sta a noi essere stati capaci di capire il cambiamento man mano che
avviene per farsi trovare preparati. Senza lasciarci spaventare da chi ci
paventerà una prossima era glaciale ma senza avere la sventatezza di provare a
raggiungere la vetta in bermuda e ciabatte. Mettendo sempre al primo posto
l’amore per la nostra terra e lo spirito di costruire qualcosa insieme.
A tutti
quelli che con questo spirito hanno la Vallarsa nel cuore, vicini e lontani, a
nome mio e dell’amministrazione comunale vanno i migliori auguri di Buone Feste
e felice anno nuovo.
Buona lettura
Massimo Plazzer
sindaco
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