giovedì 7 agosto 2014

I beni di uso civico



Il termine uso civico appare nei documenti comunali in occasione dell’attribuzione  dei lotti di legna, dei permessi di transito in alcune strade e, a volte, quando si tratta di affittare una malga  o un baito.  Il termine è, quindi, noto a diverse persone della nostra valle, ma sul suo significato le opinioni non sempre concordano. Per questo, senza alcuna pretesa, di spiegare tutto si cercherà, di dare con quest’articolo alcune indicazioni.
I diritti di uso civico nascono in epoca medievale come diritto collettivo che interessa tutte le famiglie(nelle parole dell’epoca si parla di fuoco fumante ossia famiglia residente) di una collettività.
In epoca medievale l’ente pubblico (ad esempio comune) come noi lo conosciamo  non esisteva. Vi era una Comunità di persone (o meglio di famiglie rappresentate dal capofamiglia) che gestiva direttamente  (in occasione  delle assemblee generali di solito una volta all’anno) o tramite rappresentanti (es. massaro) i beni di proprietà collettiva.  Beni che servivano per la vita della famiglia. Così ad esempio in Vallarsa fino all’epoca napoleonica il ricavato degli affitti di boschi e pascoli veniva distribuito fra tutte le famiglie. In certi periodi ognuna di queste famiglie abitanti in Vallarsa riceveva, attraverso questa forma, una somma pari al salario di un operaio per due mesi. Una cifra consistente, quindi .
Con l’arrivo di Napoleone viene creato il Comune come  Ente giuridico che vive di vita propria ed al Comune vengono  intestate le proprietà. Rimane agli abitanti il diritto di  utilizzare la produzione di questi terreni, legna ed erba in primo luogo, da destinare per i fabbisogni propri e della famiglia. Nascono così gli usi civici come noi conosciamo. In pratica beni di proprietà comunale su cui i residenti vantano alcuni diritti.
I beni gravati da uso civico sono gestiti, nel caso di Vallarsa, dal Comune, ma potrebbero essere gestiti  da un apposito Ente. Tale ente l’ ASUC può gestire  i beni di uso civico  di un Comune o anche di una frazione. Infatti ed è così anche in Vallarsa, la possibilità di utilizzare i beni di uso civico può essere riservata, per determinate zone, ad una specifica frazione. In qualsiasi momento, se la maggioranza degli aventi diritto lo decide, può essere costituita un’ASUC alla quale il Comune deve lasciare la gestione dei terreni medesimi.
I beni di uso civico devono essere mantenuti  nella stessa consistenza, se un terreno viene venduto, il ricavato deve essere utilizzato per acquistare altri terreni da destinare  al medesimo uso (civico).
Vediamo ora il problema dei lotti di legna, la modalità più frequente, in Vallarsa, dell’utilizzo dei diritti d’uso civico rinviando al prossimo numero  l’esame di altre particolarità.
In primo luogo, come si è detto, l’utilizzo come uso civico è destinato ai bisogni  della famiglia. Ciò significa che  non necessariamente  la legna derivata dal lotto di uso civico deve essere bruciata nella propria stufa. E’ del tutto lecito vendere la legna  e comprare gas ad esempio. Questo ovviamente senza considerare gli aspetti fiscali che possono sconsigliare tale modalità di utilizzo. Altrettanto conforme all’utilizzo  di uso civico è il farsi aiutare o delegare ad altri taglio ed esbosco. Anche in questo caso ciò che conta sono gli aspetti previdenziali e quelli relativi  alla responsabilità per possibili infortuni. Aspetti, questi, che, purtroppo, non sempre vengono considerati quando si affida ad altri un lavoro di qualsiasi genere.
Sarebbe possibile allora fare lotti molto grandi (ad esempio qualche centinaio di quintali) ? La risposta non può che essere negativa infatti si tratterebbe di quantità eccedenti il fabbisogno  familiare (= riscaldare e cucinare in casa propria).
Ci si può ancora chiedere se tutte le famiglie reclamano un proprio lotto cosa succede? Semplicemente è necessario ridurre la quantità assegnata ad ognuna o individuare criteri condivisi per assegnare più legna ad uno e meno ad un altro.


A questo punto mi rendo conto  che ci possono essere ancora  molte curiosità e domande. Propongo a tutti di inviarmi per iscritto o rivolgermi a voce le loro osservazioni e richieste di chiarimenti, cercherò di rispondere a tutti, sul prossimo numero di Vallarsa Notizie, nel modo più chiaro possibile.

Geremia Gios

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