Il prossimo 12 giugno ci saranno in Italia quattro referendum abrogativi. Due di questi, sono di fondamentale importanza e interessano tutti perchè riguardano l’acqua (gli altri - altrettanto importanti - riguardano il nucleare e il legittimo impedimento). I quesiti sono infatti pensati per abrogare, ovvero cancellare, le norme che vietano ai comuni di partecipare con più del 40% alle società di gestione dell’acqua. Realtà come Vallarsa - dove è il comune a gestire e distribuire l’acqua - imporrebbero che ciò sia fatto da una ditta privata e non più da un ente pubblico. I quesiti sono due.
Il primo vuole abrogare l’articolo 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112, quello che appunto vieta all’ente pubblico, dalla fine del 2011, di gestirsi da solo l’acqua, imponendo di affidarla ad una società che sia per non più del 40% del capitale pubblico. L’altro quesito vuole cancellare parte dell’ Art. 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, ovvero una norma che permette al gestore dell’impianto di aumentare la tariffa idrica del 7% per trarne un profitto anzichè reinvestire il denaro per migliorare il servizio.
Quello del 12 giugno è un referendum abrogativo quindi per dire no alla privatizzazione dell’acqua bisogna fare una croce sul SI. E’ importante andare a votare, perchè i referendum sono validi solo se si raggiunge un quorum del 50% + 1 degli aventi diritto. In caso contrario il referendum è annullato. L’invito del nostro gruppo consiliare, come dei tanti comitati nati in tutta Italia, è quello di andare a votare SI ai quesiti proposti. E’ davvero importante per i piccoli comuni come il nostro.
Il primo vuole abrogare l’articolo 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112, quello che appunto vieta all’ente pubblico, dalla fine del 2011, di gestirsi da solo l’acqua, imponendo di affidarla ad una società che sia per non più del 40% del capitale pubblico. L’altro quesito vuole cancellare parte dell’ Art. 154, comma 1 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, ovvero una norma che permette al gestore dell’impianto di aumentare la tariffa idrica del 7% per trarne un profitto anzichè reinvestire il denaro per migliorare il servizio.
Quello del 12 giugno è un referendum abrogativo quindi per dire no alla privatizzazione dell’acqua bisogna fare una croce sul SI. E’ importante andare a votare, perchè i referendum sono validi solo se si raggiunge un quorum del 50% + 1 degli aventi diritto. In caso contrario il referendum è annullato. L’invito del nostro gruppo consiliare, come dei tanti comitati nati in tutta Italia, è quello di andare a votare SI ai quesiti proposti. E’ davvero importante per i piccoli comuni come il nostro.
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