lunedì 2 agosto 2010

Teleriscaldamento a Raossi

Sono partiti i lavori per l’impianto di teleriscaldamento a Raossi che collegherà scuola, asilo, municipio e alloggi protetti. Ora questi edifici sono scaldati a gasolio con un costo di 60/70 mila euro l’anno. L’impianto in costruzione va a cippato (scarti di legna sminuzzati) usando i boschi del comune il costo è di circa 12 euro il quintale; ne servono 3000 q.li quindi il costo totale sarà la metà della spesa attuale. Il teleriscaldamento, su modello di quelli in Alto Adige, utilizza il legno, risorsa rinnovabile di cui è ricca la Vallarsa. Il caricamento avverrà ogni 2/3 settimane permettendo una più alta resadella caldaia. In futuro è possibile che si creino anche dei posti di lavoro per creare combustibile e mantenere carico l'impianto. L’impianto è finanziato dalla Provincia all’80%, l’investimento è ammortizzato in 4/5 anni e la durata prevista è di 20 anni.
L’inquinamento di questo tipo di impianto è simile a quello delle caldaie a legna presenti in valle. Con i filtri che sono applicati di legge le emissioni saranno minime. I filtri fermano anche le polveri sottili che saranno vetrificate e smaltite.

14 commenti:

  1. Dopo aver letto sul vostro "bollettino" del teleriscaldamento a Raossi,volevo avere alcune delucidazioni in merito......vedo scritto che la legna in Vallarsa costa 12 euro al quintale, e probabilmente è un dato abbastanza veritiero, ma mi chiedevo (e se lo chiedono in tanti) perchè non avete precisato ed aggiunto il prezzo del taglio del legname, il trasporto al luogo prestabilito per "cippare" il legname stesso, un secondo trasporto per caricare l'impianto del teleriscaldamento con il cippato, il prezzo del macchinario per fare materialmente il cippato, e cosa fondamentale, chi sarà l'incaricato di tali lavori???!!!!Credo sia doveroso nei confronti della popolazione mettere in evidenza anche questi dati, in quanto saranno quest'ultimi che graveranno sui bilanci Comunali, cioè dalle tasche dei "Valarseri"...... non commento il gemellaggio e i lavori della rete fognaria, in quanto si commentano da soli!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Grazie e buon lavoro.....

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  2. Ma nooooooooo, la gente non spende niente, con i soldi ricavati dall' autovelox appostato nei posti e nelle ore più strane ne avanzano anche per un'altra gita a Carlat................................................................

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  3. Una buona idea quella del teleriscaldamento...se solo avessimo avuto una segheria in valle, magari al posto di quell'obrobrio di conceria.
    Già, perche in Alto Adige il teleriscaldamento viene fatto in quei luoghi dove c'è una lavorazione di legname e quindi degli scarti da utilizzare, invece noi siamo cosi all'avanguardia che il legname dobbiamo andare a tagliarlo apposta...
    Meditate gente............

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  4. Al brico il mese scorso offrivano bancali di legna di faggio a 9 euro al quintale.

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  5. Per quanto riguarda la gestione dell'impianto, per i primi 2 anni la farà la ditta che lo ha costruito. In questo modo si ha una garanzia che l'impianto sia fatto a regola d'arte in quanto se la ditta dovesse "imbrogliare" ne pagherebbe le conseguenze a proprie spese. In pratica si tratta solo di caricare il combustibile nel serbatoio dell'impianto che - come una caldaia a gasolio - utilizza il materiale necessario. Per quanto riguarda la provenienza del cippato, è vero che in Vallarsa non ci sono segherie ma non mancano certo i boschi e se qualcuno con buona volontà e idee imprenditoriali volesse potrebbe crearsi lavoro in valle fornendo la materia prima all'impianto. In Vallarsa non ci sono neanche pozzi e raffinerie di petrolio e anche questo dobbiamo importarlo apposta. Forse, guardando al futuro, si può iniziare a disporre delle materie prime di cui siamo ricchi in valle...

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  6. Precisiamo che in attesa di ricevere i contributi della regione, il gemellaggio a Carlat è stato finanziato interamente con l'indennità del sindaco.

    il sindaco

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  7. La risposta di Massimo alla prima domanda mi sembra molto elusiva, e quindi la ripeto anch'io:
    chi sarà l'incaricato di tali lavori??? o devo pensare che la ditta che ha costruito l'impianto per 2 anni andrà a tagliare i boschi del comune?

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  8. La fornitura di cippato sarà regolata con un' asta.Asta a cui saranni invitate anche le ditte locali interessate.Si precisa, inoltre, che in Alto Adige le segherie trattano legname da opera mentre in Vallarsa c'è legna da ardere la cui trasformazione in cippato (costo circa 1 euro al q.) è una destinazione "normale" e, recentemente, tale destinazione sta sostituendo, per diversi boschi, quella più tradizionale di vendita in stanghe. Si precisa, inoltre, che a pochi Km da Vallarsa ci sono segherie che si sono dichiarate, eventualmente, interessate a fornire il cippato stesso.

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  9. in quanto all' invito alle ditte locali ci sarebbe da ridire... come mai nessuna ditta "vallarsera" ha partecipato alla costruzione della centrale termica e alle opere edili ad essa connesse? magari questo era un bel modo per cominciare a sfruttare le risorse che sono gia presenti in valle! no? e poi in quanto all'inquinamento come la mettiamo con la produzione di diossina?

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  10. Per la costruzione della centrale è stata fetta una regolare gara d'appalto alla quale nessuna delle ditte locali ha partecipato non avendone i requisiti. Per la posa della rete di distribuzione la ditta che costruisce la caldaia si è affidata alla ditta che sta eseguendo gli scavi delle fognature. Tale ditta, ha vinto l'appalto per le fognature di foxi e costa, e con il ribasso d'asta si è offerta per fare Raossi.
    Per quanto riguarda l'inquinamentom premetto che il gasolio attualmente utilizzato su impianti che hanno qualche anno non fa certo emissioni zero. La legna fa emissioni nocive tanto più alte quanto peggiore è la combustione. In una stufa normale la legna rende il 20-30%. L'impianto, come ampiamente spiegato sopra come su "Vallarsa Notizie", avvicina la resa della legna a quella della caldaia a gasolio. In questa caldaia la resa è pari all'80% quindi le emissioni sono di molto inferiori a quelle della stufa di casa. A ciò si aggiungano i filtri applicati - tre - che raccolgono le particelle che poi potranno essere vetrificate e smaltite senza pericolo per la salute.

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  11. le ditte non avevano i requisiti perchè la centrale termica è a vapore?
    comunque qualsiasi combustione che non sia fatta avvenire nelle condizioni ottimali ha più emissioni nocive di una di una che brucia nel rapporto stechiometrico.
    inoltre la resa di una caldaia non ha niente a che vedere con le sue emissioni dovute alla combustione...
    Per quanto riguarda il particolato ho capito che ci sono i filtri ma per gli altri inquinanti come gli ossidi di azoto e la diossina ?

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  12. Per quanto riguarda i dettagli dell'appalto, i requisiti tecnici, le ditte che vi hanno partecipato ecc, può trovare tutta la documentazione in municipio. Contattando il sindaco o gli assessori potrà visualizzare tutti i dati riguardanti la gara e l'impianto.
    Per quanto riguarda gli inquinanti da lei citati, la diossina è una classe di composti aromatici clourati, pertanto la sua produzione dipende dalla presenza di cloro nella biomassa di partenza (scarsa a meno che non si parli di rsu) e dalle temperature di esercizio. Gli ossidi di azoto, prodotti a causa delle reazioni che si sviluppano a temperature elevate tra l'azoto presente nel legno e l'ossigeno presente nell'aria, sono invece ridotti al minimo essendo un impianto moderno che garantisce le migliori condizioni di combustione attualmente disponibili. Va detto che ossidi di azoto sono prodotti derivanti da qualsiasi combustione, quindi emessi anche da caldaie a gasolio, a gas ecc... La costruzione di un nuovo impianto centralizzato garantirà dei miglioramenti dal punto di vista dell'inquinamento perchè sostituisce gli impianti datati con una tecnologia più avanzata, oltre al fatto che fa risparmiare riguardo alla manutenzione e alla pulizia della caldaia (che viene fatta una sola volta e non cinque).

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  13. gli ossidi di azoto si sviluppano soprattutto per reazione alle alte temperature tra l azoto dell'aria e l ossigeno dell'aria quindi anche se il legno fosse privo di azoto si avrebbe sempre lo sviluppo degli NOx.
    Per le diossine invece penso che nel legno siano presenti sia sostanze contenenti gruppi aromatici(tipo:lignina, emicellulosa) che composti contenenti cloro(sali contenenti cloro) che alle alte temperature possono combinarsi per formare le diossine.
    Per quanto riguarda i costi di manutenzione della caldaia hai ragione che probabilmente saranno minori, allo stesso tempo la concentrazione degli inquinanti non credo sarà minore soprattutto nei pressi della scuola ,e dato che una sostanza diventa tossica e pericolosa per la salute sopra una certa concentrazione credo che vicino a una caldaia da un MW ci sia più inquinamento rispetto a dove c'è una caldaia da 200KW

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  14. Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel leggere i vostri commenti,noto che siete ferrati in materia di centrali termiche,rese e quant'altro, ma mi pare di capire che anche se di poco, tale struttura immette degli agenti inquinanti, perciò nocivi nell'aria, e sottolineo che la stessa viene respirata dai bambini della valle che frequentano la scuola. Allora mi chiedevo se non fosse stato più "prudente" costruire la struttura in un altro posto, indipendentemente se la stessa inquini o meno.
    Grazie.

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