Per
far fronte a qualsiasi evento che possa interessare la nostra comunità è in
vigore per il nostro come per tutti i comuni italiani il Piano di Protezione civile
comunale. A livello comunale l’autorità di protezione civile è il sindaco. In
caso di grande evento di emergenza deve essere preparato, saper prendere
decisioni, incaricare persone di fiducia e mettere in moto una macchina che –
per quanto imprevedibile sia l’evento – sappia organizzarsi e agire al meglio
in breve tempo.
L’obiettivo
principale è quello di salvare la popolazione e non sottoporla a rischi né
prima né durante la situazione di emergenza. Per questo un coinvolgimento e una
informazione generale alla popolazione è necessaria e importante per sapere
come comportarsi.
Dal
punto di vista pratico, il Piano di protezione civile si compone di un
fascicolo che racchiude la struttura organizzativa comunale e l’apparato di
emergenza nonché i più probabili scenari di rischio, di una serie di
cartografie che individuano le aree sensibili e le aree di raccolta nei vari
paesi e di una rubrica telefonica costantemente aggiornata per un allertamento
veloce.
La
redazione del piano di protezione civile è stata svolta in maniera flessibile,
individuando per ogni tipo di possibile evento non tanto una modalità esecutiva
standard (difficilmente prevedibile) quanto un gruppo di lavoro flessibile e
dei punti per i quali prestare attenzione di volta in volta.
Il
fascicolo si compone di una premessa che inquadra la Vallarsa e la sua
composizione, di una presentazione della struttura comunale e di protezione
civile con l’individuazione dei soggetti coinvolti, l’individuazione delle aree
sensibili, delle modalità di allertamento e dei blocchi da attuare in caso di
necessaria limitazione della viabilità. Per quanto riguarda l’allertamento è
previsto l’uso di canali tradizionali, (avvisi, incontri) di social network e
siti web ma anche il ricorso a sirene o al suono delle campane per
comunicazioni che dovranno essere udite da lontano. Parte attiva del Piano di
Protezione Civile sono le associazioni di soccorso (vigili del fuoco volontari
e Orsa Maggiore), Alpini, Sat e quelle associazioni che hanno una sede
strutturata con spazi e cucina che in caso di emergenza possa essere utilizzata
per accogliere la popolazione. Sono inoltre coinvolti operai comunali,
amministratori, uffici comunali, imprese locali, la commissione valanghe e a
seconda del caso anche gli altri portatori di interesse che possono aiutare a
prendere decisioni e gestire casi particolari.
La
cartografia del Piano individua oltre alla dislocazione nella valle di strade,
collegamenti e paesi, prevede anche una scheda per ogni frazione nella quale è
individuata l’area di raccolta in cui deve ammassarsi la popolazione in caso di
catastrofe. Le aree destinate al ricovero delle persone e all’ammassamento dei
materiali e dei mezzi di soccorso con la capienza prevista e le aree dove può
atterrare l’elicottero di soccorso. In caso di emergenza che dovesse rendere
inagibili le abitazioni sono state individuate delle aree dove potrà essere
allestito un campo. Tali aree sono individuate nelle vicinanze dei paesi pur
prevedendo la possibilità, se necessario, di convergere tutti nella zona del
campo sportivo di Raossi, adeguatamente ampia per accogliere un gran numero di
persone.
Infine
la rubrica telefonica che permette di avere sottomano tutti i contatti delle
persone che dovranno essere allertate in caso di necessità e quindi tecnici e
amministratori comunali, presidenti delle associazioni, imprese locali e
servizi provinciali. Tale elenco è aggiornato annualmente e conservato in
municipio.
Lo
scopo del Piano di Protezione civile è quello di sensibilizzare la popolazione
ad agire correttamente ed in modo organizzato in caso di emergenza. Per questo
è necessaria una condivisione ampia sul territorio. Allo scopo saranno
coinvolte le associazioni prese in causa e saranno organizzate in futuro anche
delle esercitazioni a livello locale per poter verificare la effettiva
funzionalità del piano. Ed arrivare preparati in caso di necessità.
Massimo
Plazzer
sindaco