mercoledì 4 gennaio 2017

Far rivivere il teatro in valle

Lo scorso anno ci siamo impegnati per sistemare gli impianti di illuminazione, audio e video del teatro comunale a S.Anna. 
Un impegno importante sia dal punto di vista finanziario che della complessità dei lavori. Iniziati a aprile e curati impeccabilmente dalla cooperativa Kuadra, terminati nel mese di ottobre hanno riqualificato un teatro da molti invidiato ma che cominciava a risentire dell’usura del tempo e anche di una scarsa attenzione e cura nell’utilizzo.
Inaugurato nel lontano 13 gennaio 1995, nato sulla struttura esistente dal 1920 che oltre a palestra, deposito, garage per le corriere, fu location per la feste di Carnevale o per le prime rassegne del coro Pasubio voleva diventare, nelle intenzioni dei sindaci Enrica Rippa e Paolo Stoffella un “centro culturale” o meglio ancora “la casa di tutti i vallarsesi” anche grazie alla posizione quasi equidistante rispetto alle diverse frazioni della valle. Il progetto, curato dall’architetto Aste, voleva offrire alla comunità un luogo funzionale per certi versi avveniristico in primis a disposizione di tutte le realtà culturali della Vallarsa. Obiettivi questi che sono ancora oggi attualissimi e che devono essere ben presenti nell’amministrazione comunale che deve incentivare la fruizione del teatro come luogo si di cultura ma anche di incontro, scambio e partecipazione.
C’è da sottolineare che in questi ultimi due anni, il teatro è stato utilizzato moltissimo in tutte le stagioni per eventi diversi, più di 50 giornate solo nel 2016 e le prenotazioni per il 2017 sono già oltre questo numero.
Sarà quindi importante programmare altri interventi di manutenzione e se il bilancio 2017 lo consentirà, investiremo in ulteriori lavori quali l’imbiancatura e la sistemazione della regia. Sarà perciò indispensabile formare persone per garantire un corretto utilizzo delle attrezzature; sicuramente l’apporto delle associazioni sarà fondamentale per una gestione adeguata dell’immobile.

È importante in una piccola comunità come la nostra investire in luoghi di incontro e di cultura perché come afferma Claudio Abbado “La cultura è un bene comune primario come l’acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti”.

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