Lo scorso anno ci siamo impegnati per sistemare gli impianti di illuminazione, audio e video del
teatro comunale a S.Anna.
Un impegno importante sia dal punto di vista
finanziario che della complessità dei lavori. Iniziati a aprile e curati
impeccabilmente dalla cooperativa Kuadra, terminati nel mese di ottobre hanno
riqualificato un teatro da molti invidiato ma che cominciava a risentire
dell’usura del tempo e anche di una scarsa attenzione e cura nell’utilizzo.
Inaugurato nel lontano 13 gennaio 1995, nato sulla struttura esistente
dal 1920 che oltre a palestra, deposito, garage per le corriere, fu location
per la feste di Carnevale o per le prime rassegne del coro Pasubio voleva
diventare, nelle intenzioni dei sindaci Enrica Rippa e Paolo Stoffella un
“centro culturale” o meglio ancora “la casa di tutti i vallarsesi” anche grazie
alla posizione quasi equidistante rispetto alle diverse frazioni della valle.
Il progetto, curato dall’architetto Aste, voleva offrire alla comunità un luogo
funzionale per certi versi avveniristico in primis a disposizione di tutte le
realtà culturali della Vallarsa. Obiettivi questi che sono ancora oggi
attualissimi e che devono essere ben presenti nell’amministrazione comunale che
deve incentivare la fruizione del teatro come luogo si di cultura ma anche di
incontro, scambio e partecipazione.
C’è da sottolineare che in questi ultimi due anni, il teatro è stato
utilizzato moltissimo in tutte le stagioni per eventi diversi, più di 50
giornate solo nel 2016 e le prenotazioni per il 2017 sono già oltre questo
numero.
Sarà quindi importante programmare altri interventi di manutenzione e
se il bilancio 2017 lo consentirà, investiremo in ulteriori lavori quali
l’imbiancatura e la sistemazione della regia. Sarà perciò indispensabile formare
persone per garantire un corretto utilizzo delle attrezzature; sicuramente l’apporto
delle associazioni sarà fondamentale per una gestione adeguata dell’immobile.
È importante in una piccola comunità come la nostra investire in
luoghi di incontro e di cultura perché come afferma Claudio Abbado “La cultura è un bene comune
primario come l’acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti
acquedotti”.