Il termine uso civico
appare nei documenti comunali in occasione dell’attribuzione dei lotti di legna, dei permessi di transito
in alcune strade e, a volte, quando si tratta di affittare una malga o un baito.
Il termine è, quindi, noto a diverse persone della nostra valle, ma sul
suo significato le opinioni non sempre concordano. Per questo, senza alcuna
pretesa, di spiegare tutto si cercherà, di dare con quest’articolo alcune
indicazioni.
I diritti di uso civico
nascono in epoca medievale come diritto collettivo che interessa tutte le
famiglie(nelle parole dell’epoca si parla di fuoco fumante ossia famiglia
residente) di una collettività.
In epoca medievale
l’ente pubblico (ad esempio comune) come noi lo conosciamo non esisteva. Vi era una Comunità di persone
(o meglio di famiglie rappresentate dal capofamiglia) che gestiva
direttamente (in occasione delle assemblee generali di solito una volta
all’anno) o tramite rappresentanti (es. massaro) i beni di proprietà collettiva. Beni che servivano per la vita della
famiglia. Così ad esempio in Vallarsa fino all’epoca napoleonica il ricavato
degli affitti di boschi e pascoli veniva distribuito fra tutte le famiglie. In
certi periodi ognuna di queste famiglie abitanti in Vallarsa riceveva,
attraverso questa forma, una somma pari al salario di un operaio per due mesi.
Una cifra consistente, quindi .
Con l’arrivo di
Napoleone viene creato il Comune come
Ente giuridico che vive di vita propria ed al Comune vengono intestate le proprietà. Rimane agli abitanti
il diritto di utilizzare la produzione
di questi terreni, legna ed erba in primo luogo, da destinare per i fabbisogni
propri e della famiglia. Nascono così gli usi civici come noi conosciamo. In
pratica beni di proprietà comunale su cui i residenti vantano alcuni diritti.
I beni gravati da uso
civico sono gestiti, nel caso di Vallarsa, dal Comune, ma potrebbero essere
gestiti da un apposito Ente. Tale ente
l’ ASUC può gestire i beni di uso civico di un Comune o anche di una frazione. Infatti
ed è così anche in Vallarsa, la possibilità di utilizzare i beni di uso civico
può essere riservata, per determinate zone, ad una specifica frazione. In
qualsiasi momento, se la maggioranza degli aventi diritto lo decide, può essere
costituita un’ASUC alla quale il Comune deve lasciare la gestione dei terreni
medesimi.
I beni di uso civico
devono essere mantenuti nella stessa
consistenza, se un terreno viene venduto, il ricavato deve essere utilizzato
per acquistare altri terreni da destinare
al medesimo uso (civico).
Vediamo ora il problema
dei lotti di legna, la modalità più frequente, in Vallarsa, dell’utilizzo dei
diritti d’uso civico rinviando al prossimo numero l’esame di altre particolarità.
In primo luogo, come si
è detto, l’utilizzo come uso civico è destinato ai bisogni della famiglia. Ciò significa che non necessariamente la legna derivata dal lotto di uso civico
deve essere bruciata nella propria stufa. E’ del tutto lecito vendere la
legna e comprare gas ad esempio. Questo
ovviamente senza considerare gli aspetti fiscali che possono sconsigliare tale
modalità di utilizzo. Altrettanto conforme all’utilizzo di uso civico è il farsi aiutare o delegare
ad altri taglio ed esbosco. Anche in questo caso ciò che conta sono gli aspetti
previdenziali e quelli relativi alla
responsabilità per possibili infortuni. Aspetti, questi, che, purtroppo, non
sempre vengono considerati quando si affida ad altri un lavoro di qualsiasi
genere.
Sarebbe possibile
allora fare lotti molto grandi (ad esempio qualche centinaio di quintali) ? La
risposta non può che essere negativa infatti si tratterebbe di quantità
eccedenti il fabbisogno familiare (=
riscaldare e cucinare in casa propria).
Ci si può ancora
chiedere se tutte le famiglie reclamano un proprio lotto cosa succede?
Semplicemente è necessario ridurre la quantità assegnata ad ognuna o
individuare criteri condivisi per assegnare più legna ad uno e meno ad un
altro.
A questo punto mi rendo
conto che ci possono essere ancora molte curiosità e domande. Propongo a tutti
di inviarmi per iscritto o rivolgermi a voce le loro osservazioni e richieste
di chiarimenti, cercherò di rispondere a tutti, sul prossimo numero di Vallarsa
Notizie, nel modo più chiaro possibile.
Geremia Gios