Si è parlato nei giorni scorsi sulla
stampa e televisione locale di una presunta "guerra delle trote" che
sarebbe in corso da parte del Comune di Vallarsa (vedi il recente post
pubblicato sul blog).
Anche in
relazione ad affermazioni apparse sul web, tengo a precisare che non
esiste nessuna guerra di questo tipo, ma solo un regolamento, "relativo
alla qualità della vita", approvato in consiglio comunale, recependo
anche gli emendamenti delle minoranze consiliari, all'unanimità dei voti
il 20 marzo 2012.
Il
regolamento (23 articoli, pubblicato anche su questo blog) tratta le
piccole questioni che riguardano la convivenza nelle nostre frazioni:
dallo sgombro neve alla potatura delle piante, dal regolamento dei
parchi pubblici alle disposizioni per l'affissione di striscioni o
l'occupazione di suolo, solo per citare alcuni paragrafi.
La
norma sui pesci è stata inserita dopo lamentele da parte di diversi
censiti in diverse frazioni. Dato che lo scopo delle fontane e dei
lavatoi è quello di fornire acqua alla frazione, è stato scelto di
mantenere la funzione originaria escludendo che diventino dei vivai per
pochi appassionati che senza dare comunicazione all'amministrazione
coltivano pesci.
Certo, non è
questa una delle principali questioni della valle, e infatti non ne è
stato dato un gran peso prima che il caso esplodesse su stampa e tv. Ma
leggendo lo stesso regolamento il Comune di Vallarsa è anche "nemico dei
rami secchi", "ostile ai campeggiatori selvaggi", "contrario agli
striscioni troppo bassi". Personalmente, non ne percepisco il problema
sostanziale.
Una piccola nota
finale, nella stessa seduta di consiglio sono state approvate il
regolamento e le tariffe IMU, tra le più basse della provincia. Anche
queste notizie sono apparse sui quotidiani locali, senza suscitare lo
stesso clamore tra la gente in valle, pur riguardando molte più persone e
un argomento molto più spinoso, anche per il bilancio del Comune.
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