mercoledì 19 dicembre 2018

Sulla questione Valdastico i Comuni del Pasubio chiedono chiarimenti


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Da quando ne ha dato annuncio le discussioni online e offline si sono scatenate. Il nuovo presidente della Provincia Autonoma di Trento vuole far uscire la Valdastico, l'autostrada che sale dall'alto vicentino a Rovereto sud, puntando sulla variante, tra le diverse prese in considerazione, T5 che nel suo tracciato prevede l'attraversamento con gallerie e viadotti del monte Pasubio.

Visto l'importanza dell'argomento, come associazione dei Comuni del Pasubio abbiamo scritto al presidente Maurizio Fugatti, all'assessore alla viabilità veneto Elisa De Berti per richiedere un appuntamento per comprendere meglio i programmi e portare le nostre osservazioni.




Ecco il testo della lettera inviata 

Posina, 15 dicembre 2018


OGGETTO: Completamento autostrada “A31” con ipotesi di uscita Rovereto Sud: richiesta appuntamento

Illustrissimi,
l’Associazione 5 comuni del Pasubio, formata dai sindaci e amministratori dei comuni di Posina (VI), Terragnolo (TN), Trambileno (TN), Vallarsa (TN) e Valli del Pasubio (VI), nata nel 1998 con lo scopo di valorizzare e preservare il Monte Pasubio e i territori dei comuni che vi gravitano attorno, è da sempre impegnata e al lavoro sui temi che riguardano la nostra montagna. Pur divisi da un confine regionale, i cinque comuni sono molto simili sia per caratteristiche fisiche, demografia e sviluppo, oltre al legame che da secoli permane tra le popolazioni a cavallo dei nostri passi.
A seguito delle elezioni provinciali del Trentino, abbiamo appreso e stiamo seguendo con attenzione quanto annunciato nel programma del presidente Maurizio Fugatti circa l’ipotesi di completamento dell’autostrada “A31” (Valdastico nord) con la previsione di uscita a Rovereto sud. Tale annuncio oltre ad andare controcorrente rispetto alle previsioni delle amministrazioni trentine del passato, contrarie all’opera, prevede di percorrere un tracciato che nel progetto preliminare è denominato T5, che dagli stessi progettisti è considerato particolarmente complesso per le criticità orografiche delle valli interessate.
È evidente che tale ipotesi di tracciato, qualora dovesse essere confermata e portata avanti, viene ad interessare quattro dei cinque comuni che compongono la nostra associazione e siamo pertanto molto attenti all’evolversi della situazione. In particolare nella nostra ultima riunione del 6 dicembre 2018, abbiamo affrontato l’argomento e sono emersi alcuni aspetti generali e tecnici:
-       Pur essendo potenzialmente interessante soprattutto per il comune di Posina che verrebbe ad avere un casello vicino, in generale ci sono forti perplessità di natura tecnica-strutturale (come evidenziato dalla relazione progettuale) in merito al tracciato T5;
-       Vanno approfonditi diversi aspetti problematici soprattutto dal punto di vista ambientale rispetto al deturpamento del paesaggio naturale e incontaminato delle pendici del Pasubio, oltre alla quasi certa interferenza con le falde acquifere che alimentano gli acquedotti a servizio di Rovereto e dell’Alpe Cimbra, sotto il Pasubio e il monte Maggio (oltre 50 mila persone servite dagli acquedotti);
-       Come comuni del Pasubio da anni stiamo investendo risorse per costruire e promuovere uno sviluppo turistico e territoriale per valorizzare la montagna incontaminata, i prodotti tipici del territorio, l’agricoltura biologica e in generale uno sviluppo economico non di massa che in aree interne come le nostre può risultare vincente e sostenibile; il passaggio dell’autostrada interferirebbe con questo lavoro;
-       Già nel 2012 i consigli comunali dei tre comuni trentini si erano espressi sfavorevolmente all’opera giudicata anacronistica in quanto le ragioni che cinquant’anni fa hanno portato alla sua ideazione sono cambiate, ed è opportuno indirizzarsi verso il più importante progetto di sviluppo del traffico merci su rotaia lungo l’asse del Brennero;
-       Oltre 10 milioni di euro sono già stati spesi sinora per la progettazione e gli espropri dei terreni riguardanti un altro tracciato sostenuto dalla Regione Veneto;
-       I territori potenzialmente interessati dal passaggio della variante T5 non sono stati mai coinvolti né in fase progettuale né negli annunci attuali che sono stati appresi dai giornali. Altre ben note esperienze nazionali di grandi opere senza l’adeguato coinvolgimento delle popolazioni locali hanno avuto evoluzioni difficili, sintomo di un modo di operare che va rivisto a livello governativo;
-       Da quelche settimana l’UNESCO ha iscritto "L'Arte dei muretti a secco" nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell'umanità in quanto rappresentano "una relazione armoniosa fra l'uomo e la natura". Con la costruzioe di viadotti e gallerie verrebbe sicuramente a meno la relazione armoniosa fra uomo e natura in valli piccole e chiuse come le nostre.
-       Le aree interne di montagna, pur apparentemente marginali, hanno un ruolo fondamentale nella difesa del territorio a tutela del fondovalle: lo hanno dimostrato i fatti di fine ottobre che senza adeguata manutenzione delle valli e delle montagne avrebbero portato a danni maggiori nelle città. Il nostro territorio è già caratterizzato dalla presenza di grandi dighe, la popolazione è poca ma distribuita in centinaia di frazioni abitate. Territori come i nostri – e l’Italia ne è piena - prima di grandi infrastrutture di solo passaggio hanno necessità di servizi, risorse, regole diverse adattabili alla montagna per poter sopravvivere.
Per questo, raccogliendo anche il sentore delle popolazioni che rappresentiamo, l’associazione ha stabilito di scrivere queste considerazioni. Considerato valore sovraregionale della nostra associazione, vogliamo chiedere un incontro con il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti e l’assessore alla viabilità della Regione Veneto Elisa De Berti per discutere ed approfondire la questione. Abbiamo ritenuto doveroso condividere queste considerazioni anche con il ministro dei trasporti Danilo Toninelli vista la rilevanza nazionale dell’opera.
In attesa di un gradito riscontro, l’occasione è lieta per salutare cordialmente.

I sindaci dei comuni del Pasubio
Andrea Cecchellero (Posina)
Lorenzo Galletti, (Terragnolo)
Franco Vigagni (Trambileno)
Massimo Plazzer (Vallarsa)
Armando Cunegato (Valli del Pasubio)

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