giovedì 5 aprile 2012

Il microeolico per l'illuminazione pubblica


In Vallarsa arriva il microeolico per l’illuminazione pubblica. Piccole pale sui lampioni daranno luce ai paesi.


Il 2012 sarà un anno importante per gli investimenti sulle energie rinnovabili in Vallarsa. Il Comune infatti, oltre a realizzare un piano energetico comunale e a eseguire l’analisi energetica di due edifici comunali, punta sull’energia eolica. L’energia che in questi anni si sta imponendo sul mercato europeo come la fonte rinnovabile più importante dopo l’idroelettrico.

Infatti, secondo il rapporto “Eroei”, ovvero la proporzione tra energia investita ed energia prodotta, tra le fonti rinnovabili, solo l’eolico e l’idroelettrico superano il petrolio con valori comunque inferiori a 1:20; il fotovoltaico e le biomasse hanno “Eroei” inferiori a 1:10 e i biocarburanti possono raggiungere valori minori di 1 (serve cioè più energia di quanta se ne produce).


Il progetto è innovativo e ambizioso, una sperimentazione, unica sul territorio. Costa 300 mila euro che la Provincia autonoma di Trento finanzierà al 100%.

Si chiama Elder (Eolic StreetLight Distributed Energy Resource), microeolico applicato ai pali dell’illuminazione.

Il microeolico, grazie alle sue dimensioni ridotte e al suo design innovativo, non dà i problemi di impatto ambientale che hanno i grandi impianti di trasformazione. E’ creato infatti con lo scopo di inserirsi nell’arredo urbano.


Come funziona il microeolico?

Il progetto vede l’integrazione di due tecnologie. Le piccole pale eoliche sono montate su pali della luce con lampade a led, che consumano meno elettricità rispetto a quelle tradizionali.

Una decina di mini-turbine saranno posizionate in tre frazioni della valle (Foppiano, Speccheri e in un altro paese da stabilire). In ogni frazione le pale avranno forma diversa proprio per verificare quale funziona meglio.

Le pale si attivano anche con una ventilazione non elevata. Una prima serie di misurazioni effettuate danno buone prospettive. Per attivarle il vento deve soffiare a 2 metri al secondo e la massima produzione si ha agli 8 metri al secondo.

Tutta l’energia prodotta sarà immessa in rete. Questo vuol dire che le pale non solo daranno luce ai lampioni delle frazioni in cui si trovano, ma forniranno energia anche per l’illuminazione di altri paesi.

Il risparmio quindi dipenderà dal vento. Si è calcolato che tra l’energia prodotta e quella risparmiata la spesa dell’illuminazione pubblica (che è di circa 70 mila euro l’anno) dovrebbe diminuire del 30, 35 per cento.