venerdì 11 dicembre 2015

Gestioni associate obbligatorie: un progetto coi vicini di casa

Mettere assieme alcuni servizi per migliorare l’efficienza e diminuire i costi. È questa la tesi che sta alla base della legge provinciale 16 giugno 2006 e soprattutto le modifiche della stessa approvate nel 2014. Questa norma introduce infatti il concetto di gestione associata dei servizi e la pone come obbligatoria se non viene effettuata una fusione di comuni per ottenere almeno una popolazione di 5 mila abitanti.

Nulla di nuovo, ma una rivoluzione. È ormai chiaro agli occhi di tutti che i comuni fanno sempre più fatica a gestire i servizi da soli. Da una parte ciò è dovuto alla difficoltà economica degli enti locali: continui tagli alla spesa corrente non permettono di vere le risorse che forse c’erano in passato e permettevano di avere un maggior numero di personale che si occupa dei diversi servizi. Dall’altra parte c’è la burocrazia e in generale il complicarsi di norme e provvedimenti necessari, oltre all’aggiornamento continuo, che i diversi uffici si trovano a dover affrontare. Processi spesso pensati a livello centrale e applicati indistintamente a tutti i comuni, mettendo in difficoltà i più piccoli che non hanno le forze di una città. Assieme a questi una continua complicazione delle norme e delle responsabilità che prevedono che anche le pratiche più semplici debbano essere collegate a procedimenti complessi. Unire le forze può quindi venire incontro alle esigenze ed ottimizzare le risorse anche se – come ogni cambiamento – non è cosa semplice.





Dal punto di vista pratico il comune di Vallarsa parte avvantaggiato. Le prime gestioni associate qui sono state attivate ben prima che se ne parlasse. In particolare nel 2004 quando il comune di Vallarsa con Villa Lagarina iniziò a ragionare mettendo assieme i servizi di segreteria, ragioneria, tributi, affari generali, e l’ufficio tecnico. Una convenzione analoga per la segreteria era in atto fino a maggio quando il segretario comunale è andato in pensione. Altre gestioni sono poi attive con la Comunità di Valle, per esempio la gestione dei rifiuti o il servizio di segreteria. Il nostro comune è quindi ben rodato sul fare le cose con gli altri, senza perdere il servizio in valle.

Per questo, in merito all’adeguamento alla legge provinciale che prevede gli ambiti territoriali con cui gestire i servizi, abbiamo intrapreso un ragionamento con i comuni di Trambileno e Terragnolo oltre che con la Comunità della Vallagarina. L’obiettivo è quello di formare un ambito ottimale con i comuni vicini – pur non raggiungendo i cinquemila abitanti previsti – ottenendo una deroga dalla Provincia per instaurare in via sperimentale la gestione di alcuni servizi. Parallelamente, rimane aperto il dialogo con la Comunità di Valle per mettere assieme altri servizi, meno specifici e più strutturati assieme ai comuni della Comunità. La sfida, non semplice, è quella di mantenere e ottimizzare in questo modo il servizio offerto al cittadino e la regolare gestione della macchina comunale. Tra gli effetti positivi di questo progetto – che si attua in modo progressivo su tutti i comuni del Trentino – lo scambio di informazioni e buone pratiche, la sostituibilità del personale e la sua specificazione, lo sfruttare l’esperienza di realtà più grandi per risolvere i nostri problemi. Tra gli effetti più difficili da gestire, la “rivoluzione” nel modo di pensare, il dover lavorare assieme tra amministratori e dipendenti di comuni diversi, il risparmio tutt’altro che scontato, l’attenzione a non perdere autonomia decisionale e operativa del nostro comune.

Il progetto avviato con Trambileno e Terragnolo, dovrebbe partire con i servizi di segreteria e ragioneria. La segreteria, ovvero il segretario comunale, è già unico per i due comuni limitrofi. Vallarsa invece, da giugno è senza segretario in quanto il dott. Marco Bonfanti è andato in pensione e con lui è decaduta la convenzione con il comune di Nogaredo. Nogaredo ha scelto di gestire la segreteria con Villa Lagarina mentre noi – essendo sotto i 3 mila abitanti – non abbiamo la possibilità di avere un segretario a tempo pieno, ma dobbiamo averlo a scavalco con un altro comune. Perciò si sta pensando di ragionare con Trambileno e Terragnolo con l’obiettivo di ottenere un vice segretario da affiancare al dott. Carlo Plotegher, che segua i tre comuni. Per il servizio di ragioneria è invece il momento più opportuno per effettuare un cambiamento, dato che dal 2016 cambia il sistema contabile dei comuni, e tutto il personale e i programmi dovranno allinearsi al sistema che è applicato nel resto d’Italia. È il momento ideale per partire assieme su questa strada associando i comuni e mettendo in comunicazione diretta fin da subito i tre ragionieri. Altri servizi su cui si ragiona a medio termine è l’anagrafe e l’ufficio tecnico, uffici più complessi che prevedono quindi uno studio più approfondito da attuarsi nell’arco di più tempo.

Con la Comunità di Valle invece abbiamo già attive alcune convenzioni, in primis quella del servizio di segreteria (che ha permesso, tra l’altro, di poter ottenere un segretario supplente dopo che il nostro è andato via). Altri servizi saranno gestiti con la Comunità, per convenienza o specificità. Tra questi il servizio dei tributi, che gli altri comuni gestiscono già in Comunità e che permetterebbe a noi di ottimizzare le banche dati presenti per le varie tariffe (immobili, acqua e fognature, rifiuti), o il servizio dell’ict e del mercato elettronico, sistemi obbligatori per gli acquisti e per la trasparenza della pubblica amministrazione.

Cosa succederà, in futuro, non lo sappiamo. Il sistema è tutto da costruire e abbiamo cercato di individuare un metodo che possa essere il più possibile conveniente per noi. E questo è un vantaggio. L’alternativa infatti era quella di una fusione tra i comuni (difficile da attuare in territori così complessi come i nostri oltre che non molto ventilata da parte della popolazione) o di gestioni imposte dall’alto, senza grosse possibilità di scelta e con soluzioni che probabilmente snaturavano i servizi necessari al nostro comune. In questo modo, pur mettendo assieme alcuni servizi, si cerca di mantenere il giusto livello di autonomia, soppesandolo con i costi che una realtà come Vallarsa può sostenere, mettendo al primo posto la qualità dei servizi offerti dal comune. Una sfida, tutta nuova, che siamo pronti ad affrontare e che – ci auguriamo – permetta di fare di necessità virtù.


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