mercoledì 4 novembre 2015

Nel 2017 un asilo unico in Vallarsa

Un asilo unico in Vallarsa, con l’accorpamento della scuola dell’infanzia di Raossi con quella di S.Anna e una struttura nuova a metà strada tra le due scuole. È questo il risultato del piano di riforma del sistema scolastico trentino per quanto riguarda la Vallarsa.

La Giunta provinciale ha approvato eri, 2 novembre, la delibera con il piano di riforma del sistema scolastico trentino. Una delibera che porta al suo interno chiusure ed accorpamenti di istituti dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole superiori. Nel piano è prevista, a partire dall’anno scolastico 2017/2018 la chiusura della scuola dell’infanzia “Aldo Moro” di Raossi, quello tra i due asili di Vallarsa che ha meno bambini iscritti. È previsto infatti l’accorpamento con la scuola dell’infanzia di S.Anna per realizzare un'unica scuola dell’infanzia in Vallarsa.

I bambini della scuola dell'infanzia "Aldo Moro" di Raossi che d'estate pranzano in terrazza

L’ipotesi di chiusura dell’asilo di Raossi era nell’aria da qualche anno. Nessuno si è più di tanto sorpreso della notizia, visto che il numero di bimbi che frequenta questa scuola dell’infanzia è sempre stato piuttosto basso rispetto agli standard di una sezione, anche se la scuola era molto importante per le frazioni alte della Vallarsa. Così quando ad agosto sono uscite sulla stampa locale le prime ipotesi di accorpamento, che prevedevano anche la chiusura della scuola di Raossi da settembre 2016, l’amministrazione ha iniziato un confronto con gli interessati: i genitori, gli insegnanti e i due comitati di gestione. Dal confronto, in una partecipata assemblea nel teatro comunale, si è scelto di cogliere l’occasione per avere una scuola dell’infanzia unica in valle, per poter fornire una migliore attività per i bambini in valle. È inoltre emersa l’inadeguatezza, allo stato attuale, della struttura di S.Anna, idonea ad accogliere una sezione, per un massimo di 27 bambini. Unendo gli asili, nella proiezione dei prossimi anni, si supera questo numero.

Ai primi di ottobre il sindaco Massimo Plazzer e il vice sindaco Ornella Martini hanno avuto un incontro con il presidente della Giunta provinciale e assessore all’istruzione Ugo Rossi e i dirigenti del comparto scuola. Su tema della chiusura della scuola dell’infanzia l’amministrazione comunale ha messo sul piatto vantaggi e svantaggi, citando la riunione e le problematiche logistiche in essere.
Dall’incontro è emersa la necessità di spostare la chiusura di un anno, fino all’inizio del a.s. 2017/2018, e prevedere un sopralluogo per capire come e quanto adeguare la struttura. I tecnici della Provincia, assieme all’amministrazione e ai tecnici del comune, hanno visitato le strutture di Raossi e S.Anna e anche alcune aree nella zona di Anghebeni. Dopo questo sopralluogo i tecnici provinciali e il dirigente, dopo un confronto con il presidente Rossi, hanno dato parere favorevole ad una struttura adeguata per ospitare una quarantina di studenti da realizzarsi a metà strada tra S.Anna e Raossi, ad Anghebeni.

L’amministrazione sta ora iniziando la progettazione di questa nuova struttura ad Anghebeni, finanziata in gran parte dalla Provincia, che dovrà essere pronta entro settembre 2017 ovvero con il previsto accorpamento della scuola dell’infanzia di Raossi con quella di S.Anna.

L'ingresso della scuola dell'infanzia di Raossi

«Stiamo verificando la fattibilità su un paio di aree – commenta il sindaco – dai ragionamenti con la Provincia abbiamo ottenuto un’opportunità molto interessante che mette assieme le esigenze di riordino della giunta provinciale e quelle dei bambini, tenendo conto della volontà di genitori e insegnanti per guardare prima di tutto alla migliore opportunità formativa dei bimbi. Una soluzione molto interessante frutto di un attenzione alla valle e alle esigenze dei più piccoli che vale più di comunicati stampa e proteste populiste che emergono da forze politiche che non sono neanche in consiglio comunale per tenere aperta una struttura a tutti i costi senza pensare a chi la scuola la usa e ci lavora.»

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